La
formazione di strutture per instabilità gravitazionale
e il collasso della componente luminosa negli aloni virializzati
di materia oscura (ossia omogeneizzati dal punto di vista della
densità d'energia) rappresentano oggi la base della teoria
moderna di formazione galattica. Il modello galassia-alone oscuro
viene usato nella maggior parte dei trattamenti analitici, nei
modelli semianalitici e nelle simulazioni numeriche che includono
la sola gravità, ma ad oggi esso rimane una pura speculazione
teorica che non è stata mai verificata. Una predizione
forte di questo modello è che le galassie di una certa
massa dovrebbero formarsi prima in regioni dove la densità
è più alta; poiché tali regioni sono ritenute
essere fortemente ammassate, un test naturale è di misurare
il clustering delle galassie nell'universo primordiale, cioè
la tendenza delle galassie ad alto redshift a distribuirsi nello
spazio in strutture, come filamenti o "mura", piuttosto
che in maniera uniforme.
Negli ultimi anni, grazie ai progressi tecnologici,
ai telescopi con specchi di diametro da 8 metri in su e a strumentazione
sempre più efficiente, si sta riscoprendo la possibilità
di ricercare galassie a redshift elevati grazie alla fotometria
a banda stretta che mira all'individuazione della riga d'emissione
Lyα, peculiare caratteristica spettrale delle galassie giovani
con forte formazione stellare. Questo tipo di ricerca è
in grado di selezionare oggetti che hanno un'emissione nel continuo
dello spettro molto debole, e quindi di spingersi a magnitudini
limite proibite alle normali tecniche fotometriche basate su filtri
standard a larga banda.
Questa tecnica è stata poco usata
finora a causa del flusso debole osservato nella riga d'emissione
Lyα, difficilmente osservabile con i soli telescopi da 4
m, ma che con i moderni telescopi da 8 m diventa una strategia
ottimale per identificare e studiare le strutture a grande scala
a z > 2. Nel passato i modelli teorici non avevano tenuto in
alcuna considerazione il ruolo delle polveri nell'interazione
con un'emissione di risonanza ultravioletta: questo problema irrisolto
ne limita l'uso ad una pura descrizione topologica del cielo.
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