Capitolo 1 Progetti Tecnologici
 

Il   telescopio   (TT1)   e   l'osservatorio   astrofisico   di   Castelgrande

Il  TT1 - da Toppo Telescope no. 1, un nome che era anche una speranza di future espansioni - è un riflettore di tipo Ritchey-Chretien (f/8.5), con specchio primario del diametro di 1.52 m e montatura altazimutale, interamente progettato dal gruppo di tecnologia (TWG = Technology Working Group) dell'Osservatorio Astronomico di Capodimonte (OAC). Il TWG ha anche sovrinteso la realizzazione della meccanica presso la ditta Irmac di Balvano (PZ), la lavorazione dell'ottica, in Zerodur della Schott, presso la ditta Marcon di San Donà di Piave (VE) e la progettazione e assemblaggio della cupola (ditta Tucam di Matera), ha costruito "in casa" la movimentazione e l'elettronica di controllo, ha sviluppato il software di gestione, e ha direttamente provveduto all'integrazione dello strumento in cupola.
Il telescopio è ospitato presso l'Osservatorio Astrofisico di Castelgrande (OACg), una stazione osservativa che sorge su di un pianoro in vetta al monte Toppo, a 1250 m sul livello del mare, a circa 10 km dal paese di Castelgrande (PZ), in una delle aree con minor inquinamento luminoso sul suolo nazionale. Già negli anni Settanta, in seguito ad una campagna di rilevamento del seeing, il Toppo era stato segnalato quale miglior sito italiano per l'installazione del Telescopio Nazionale, prima che il progetto venisse momentaneamente accantonato. La stazione è stata realizzata dall'OAC in sinergia con il Comune di Castelgrande (PZ) nell'ambito di un accordo secondo cui all'OAC spettano la fornitura del telescopio e della strumentazione di piano focale, e al Comune delle opere civili. Entrambi gli enti concorrono alla gestione attraverso la Fondazione Osservatorio Astronomico di Castelgrande, formalmente costituita nel settembre 2003 tra l'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), da cui ora l'OAC dipende, ed il Comune di Castelgrande.
Il progetto TT1 ha permesso all'OAC di acquisire preziose competenze nei settori della progettazione, integrazione e gestione di progetti complessi, nonché della progettazione meccanica, ottica e dei sistemi di controllo: competenze che sono state successivamente impiegate in progetti di portata nazionale e internazionale. Il know-how accumulato ha contribuito a far entrare l'OAC da protagonista in progetti tecnologici di assoluto rilievo internazionale quali VST e VIRMOS, uno spettrografo per il Very Large Telescope (VLT) dell'European Southern Observatory (ESO).
La strumentazione del telescopio, la cui scala sul piano focale è 16.18²/mm, consiste oggi di:
  1. una camera CCD 2k×2k, con pixel di 15 mm, realizzata dal TWG e riccamente dotata di filtri interferenziali ;
  2. uno spettrografo fabbricato in Danimarca e derivato da prototipi ben collaudati (TFOSC = TT1 Faint Object Spectrograph and Camera) ;
  3. un fotometro a tre canali, realizzato a Vilnius, Lituania (TTCP = TT1 Three Channel Photometer) ed ampiamente collaudato presso l'Osservatorio di Loiano (BO).
Il telescopio TT1, al momento in fase di commissioning, arriva a completamento con alcuni anni di ritardo rispetto all'originario programma. Il motivo del ritardo è in una lunga paralisi dei lavori edili per la realizzazione dell'edificio dell'Osservatorio che ha fatto scivolare in avanti il completamento del TT1. Così il progetto è entrato involontariamente in competizione con altre attività importanti del TWG cui l'OAC, anche su richiesta dell'ESO e dell'INAF, ha inteso dare maggior priorità.
A regime, il TT1 sarà uno degli strumenti ottici di maggiore diametro fra quelli disponibili sul suolo nazionale e, in particolare, il maggiore nel Centro-Sud. Verrà così ad essere colmato, almeno parzialmente, lo storico divario fra le risorse locali di hardware a disposizione degli astronomi nel Meridione e nel Centro-Nord del Paese: risorse che, pur con l'attuale abbondanza di accessi a grandi strumentazioni nazionali ed internazionali, conservano intatta la funzione formativa per le giovani generazioni. Ma il TT1 sarà soprattutto uno strumento insostituibile per quei programmi scientifici che richiedono un numero di notti tanto elevato e sono dunque improponibili per i grandi telescopi: per esempio programmi di survey e di monitoraggio di oggetti variabili. Per esempio, il TT1 potrà essere usato per ricerca e studio di fenomeni di microlensing gravitazionale, o per campagne di osservazione di stelle variabili.

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