Le opere di maggior rilievo giunte a completamento hanno riguardato la realizzazione di nuovi spazi da adibire a laboratori di astrofisica e per l'elaborazione di immagini astronomiche e il risanamento del camminamento denominato "Budello".
Il recente notevole incremento delle attività dell'Osservatorio ha reso indispensabile il reperimento di nuovi spazi da adibire alla ricerca all'interno del comprensorio dell'OAC: un'operazione ai limiti dell'impossibile in conseguenza dei ferrei vincoli di tutela paesaggistica e storico-monumentale cui è sottoposto l'intero complesso dell'OAC. L'intervento che prevedeva la realizzazione, in terrapieni adiacenti le strutture edilizie preesistenti, di due corpi interrati da adibire a laboratori di astrofisica e di elaborazione immagini astronomiche, sebbene incompatibile con i dispositivi contenuti nelle determinazioni in vigore nel territorio comunale di Napoli e, in particolare, nelle norme d'attuazione del Piano regolatore generale, ha ottenuto l'autorizzazione per l'esecuzione dei lavori tramite una Conferenza dei servizi convocata dal Ministero dei lavori pubblici (oggi Ministero delle infrastrutture e dei trasporti), Provveditorato regionale alle OO.PP. della Campania, ai sensi dell'art. 81 del DPR 24 luglio 1977 n. 616, e ratifica del Consiglio comunale di Napoli.
Il Laboratorio di Astrofisica è stato ultimato ed è ora in fase di collaudo: si tratta della realizzazione, nel terrapieno adiacente l'attuale officina-falegnameria, di un corpo di fabbrica a un livello interrato, con accessi sia dalla suddetta struttura edilizia preesistente che dall'esterno. Per aumentare la superficie a disposizione dei ricercatori, è stata prevista la soppalcatura dei locali dell'officina-falegnameria, con il conseguente trasferimento in altro luogo di quelle attività. Il progetto esecutivo, redatto dall'arch. Liana De Filippis dell'Ufficio tecnico dell'OAC, è stato posto in gara a cura del Provveditorato alle OO.PP. della Campania, grazie ad una convenzione stipulata tra l'OAC e il Provveditorato.
Il corpo di fabbrica denominato "budello" costituisce il camminamento coperto (lungo circa ml. 112) di congiunzione tra Villa della Riccia, originariamente destinata ad abitazione degli astronomi oggi sede di uffici e laboratori e l'edificio monumentale.
Esso ha un'articolazione planimetrica che si sviluppa per due tratti rettilinei che si raccordano in una cerniera posta circa a metà del percorso (in corrispondenza di un manufatto destinato a uffici e laboratori) ed altimetrica che si sviluppa su due quote principali con un salto in corrispondenza della succitata cerniera.
Tale "budello" ha una sezione tipo tunnel ad un solo piano in parte fuori terra in parte parzialmente o totalmente fuori terra.
Dall'analisi dei materiali costituenti il manufatto in parola si è individuato quanto segue:
Chiusura verticale: muratura di tufo dello spessore medio di circa cm. 60 con finitura interna ad intonaco liscio attintato a calce;
Chiusure orizzontali di diverse tipologie e precisamente: solaio di copertura: putrelle in laterizio (ml.55 x ml.1 circa);
Volta a botte (ml.52 x 1.3 circa);
Nel solo tratto finale, verso l'edificio monumentale a volta a crociera (ml.3 x ml. 1.3 circa).
Elementi di completamento costituiti da pavimentazione in linoleum, infissi in legno al naturale, corpi illuminanti in plaffoniere al neon, canaline esterne per l'impianto elettrico e di trasmissione dati.
L'immobile presenta in più punti fenomeni di degrado che interessano la quasi totalità delle pareti verticali e larga parte della copertura. Tale degrado, che si manifesta soprattutto mediante distacco di intonaci e pitturazioni, formazione di musse e di efflorescenze, insalubrità complessiva dell'ambiente, deriva dall'azione di: Umidità meteorica
Presente sulle superfici esterne delle murature è direttamente conseguente al fenomeno delle precipitazioni atmosferiche. La quantità d'acqua trattenuta dal muro non è eccessiva e da ciò deriva una forma d'umidità saltuaria, che però può diventare intensa in determinati periodi a causa di piogge ripetute a brevi intervalli; quando l'evaporazione fra un assorbimento ed un altro non è più sufficiente ad impedire l'accumulo.
La penetrazione orizzontale dell'acqua nel muro è dovuta a due forze eterogenee: la pressione del vento e l'assorbimento del materiale. Il vento quindi porta la pioggia a contatto con la parete, ma la penetrazione è dovuta principalmente all'assorbimento del materiale. Umidità ascendente
L'umidità ascendente è connessa con i fenomeni di risalita capillare nelle murature a contatto con terreno umido o con una falda acquifera. Si manifesta maggiormente nelle vecchie murature, nei piani cantinati o seminterrati e anche, a livello appena superiore al piano stradale, nei piani terra o rialzati.
La consistenza del fenomeno dipende da diversi fattori, quali:
la quantità di acqua presente nel terreno;
la porosità dei materiali costituenti la muratura;
la capacità evaporativa delle superfici esterne della muratura;
A questo fenomeno si sommano processi di tipo osmotico: l'acqua assorbita dal sottosuolo trasporta con sé sali in soluzione, i quali si concentrano nelle zone in cui l'apporto dell'acqua di risalita è bilanciato dall'evaporazione.
Umidità accidentale
Provocata dalla presenza di infiltrazioni e/o perdite in corrispondenza di parti della costruzione. Specialmente nei vecchi edifici gli impianti tecnici (in particolare, condotte pluviali e fognature) sono talvolta costruiti artigianalmente ed in periodi posteriori alla costruzione dell'immobile. Tutto ciò comporta percorsi delle condotte spesso irrazionali e mal protetti, la cui mancanza di manutenzione contribuisce ad un degrado generale ed a fenomeni di corrosione delle condutture stesse. Umidità da terrapieno
L'umidità da terrapieno è conseguenza della percolazione dai terrapieni a contatto con i muri di contenimento, in cui l'acqua arriva alle murature con un lento passaggio attraverso la massa filtrante dei terreni.
Si è pertanto dovuto procedere, oltre che a interventi impiantistici: integrazioni dell'impianto elettrico e di trasmissione dati, nonché di ricambio forzato d'aria, ad un complesso intervento di recupero del manufatto al fine di recuperarlo alla sua funzione di collegamento e disimpegno.
I lavori, progettati dall'Ufficio Tecnico dell'Osservatorio - responsabile l'arch. Liana De Filippis, si sono articolati principalmente nelle seguenti opere:
Interventi sul solaio di copertura
Rimozione dell'attuale pavimentazione e relativo massetto;
Sostituzione di parte del solaio in ferro e tavelloni;
Realizzazione di opere di coibentazione, impermeabilizzazione
e finitura: massetto di pendenza in argilla espansa, apposizione
di barriera al vapore, strato isolante, guaina armata in poliestere
e nuova pavimentazione;
Interventi sul solaio di calpestio:
Rimozione attuale pavimentazione e sottostante massetto;
Realizzazione di opportuni interventi di isolamento;
Messa in opera di nuova pavimentazione in elementi in cotto su
massetto armato con rete elettrosaldata.
Interventi sulle murature verticali dall'interno:
Rimozione degli intonaci esistenti e accurata pulizia della
struttura mediante spazzolatura levaggio a pressione;
Trattamento antisalino strutturale in profondità nella muratura
messa a nudo mediante spruzzatura a pressione (per impedire
condensazioni saline superficiali);
Ripristino delle connessioni murarie mediante dei giunti di
malta;
Rifacimento degli intonaci mediante prodotti deumidificanti
aventi caratteristiche di alta traspirabilità;
Rifacimento della pitturazione consolidante del supporto e
fortemente traspirante. dall'esterno:
Rimozione degli intonaci esistenti e accurata pulizia della
struttura;
Ripristino dei manufatti protettivi deteriorati come cornici,
cornicioni, gocciolatoi, pmensolette, altro;
Realizzazione di intonaco rustico con malta composta da una
miscela preconfezionata di inerti carbonatici con curva
granulometrica continua da 0 a 3 mm e calce forte, naturale,
bianca, dal carattere di idraulicità esente da sali idroolubili;
Stabilitura rasante in polvere bianca composta da leganti
naturali idraulici ed aerei resistente all'aggressione alcalina
e insensibile agli attacchi primari di batteri e funghi;
Tinteggiatura a base di pitture a calce con caratteristica di alta
resistenza all'aggressione alcalina, insensibile agli attacchi
primari di batteri e funghi e massima traspirabilità.
Nel tratto controterra:
Creazione di intercapedine areata e chiusura dello scavo
eseguito per la totale lunghezza dell'intervento prevedendo
aereazione dell'intercapedine con appositi sfiati ogni circa
10 mt.
Inoltre, dal momento che il complesso degli interventi proposti ha la funzione di eliminare l'umidità attraverso procedure che facilitino la traspirazione della muratura favorendo la dispersione del vapore acqueo nell'ambiente (prima trattenuto dalla muratura), occorrerà mettere in atto dispositivi atti a impedirne il ristagno mediante aspiratori con funzione di estrazione forzata dell'aria.