Capitolo 1
Progetti Tecnologici
VIRMOS
U
na delle richieste pressanti della moderna astrofisica e della cosmologia è di poter collezionare, in tempi ragionevoli, informazioni spettroscopiche su una grande quantità di oggetti deboli. Non potendosi moltiplicare i telescopi giganti, che hanno enormi costi, la richiesta può tuttavia essere soddisfatta da strumenti capaci di raccogliere un buon numero di spettri in ogni singola esposizione. A questo fine l'
ESO
ha assegnato al consorzio Franco-Italiano
VIRMOS
la progettazione e realizzazione degli spettrografi multioggetto
VIMOS
(VIsible MultiObject Spectrograph) e
NIRMOS
(Near InfraRed Multi Object Spectrograph), concepiti per lavorare in bande complementari e destinati ai fuochi Nasmyth dei telescopi
UT3 e UT4
dell'ESO-VLT. Il progetto del consorzio VIRMOS ha prevalso nella competizione con un analogo consorzio australiano. Successivamente al completamento di VIMOS, l'ESO ha deciso di congelare il progetto NIRMOS. VIMOS rappresenta una vera e propria punta di diamante della tecnologia astronomica. Questo strumento ha la capacità di raccogliere fino a 840 spettri simultaneamente, ed ha la possibilità di lavorare anche in imaging. Possiede inoltre una Integral Field Unit, che coprendo interamente un campo di 1'×1' con fibre ottiche, permette di ottenere contemporaneamente 6,400 spettri. E' pertanto ideale per osservazioni spettroscopiche di un gran numero di oggetti in breve tempo, per esempio allo scopo di produrre mappe dettagliate della distribuzione di galassie nell'universo e di condurre analisi statistiche su oggetti deboli. Queste enormi potenzialità sono il risultato di un progetto di grande complessità, senza precedenti nel campo degli strumenti destinati ai telescopi per osservazioni da terra. Nel giugno 2002 VIMOS ha superato il secondo commissioning a Paranal, dopo aver passato con successo la fase di primo commissioning culminata con la prima luce dello strumento nel mese di febbraio 2002, con ottimi risultati ottenuti già nelle prime notti di osservazione. Da poco meno di un anno VIMOS è offerto da ESO alla comunità astronomica mondiale, e risulta già uno degli strumenti con maggior numero di richieste. Nell'autunno del 2002, è iniziata la survey
VVDS
(VLT-VIRMOS Deep Survey), che il consorzio VIRMOS realizza utilizzando il tempo di osservazione ottenuto in cambio della costruzione dello strumento. Nelle prime tre settimane di osservazioni sono stati raccolti spettri per circa 22000 galassie. Insieme con le altre osservazioni, che sono previste per tutto il 2003 e per l'inizio del 2004, si prevede di raccogliere i redshift di circa 150-mila galassie. Questi dati permetteranno di disegnare una mappa tridimensionale della distribuzione di galassie fino ad epoche in cui l'universo aveva meno della metà dell'età attuale e daranno un contributo fondamentale alla comprensione dell'origine e dell'evoluzione delle strutture cosmiche. Il
gruppo di tecnologie astronomiche
dell'OAC ha svolto un ruolo primario nell'ambito del consorzio VIRMOS: è responsabile del progetto e della realizzazione della meccanica, dell'elettronica di controllo e di parte del software. In cambio della partecipazione al consorzio, l'OAC ha diritto a prendere parte allo sfruttamento scientifico dei dati che saranno raccolti nel corso della
survey
effettuata sul tempo garantito; vi è dunque un'importante ricaduta scientifica per l'Istituto.