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APIANI
Pietro
Conosciuto anche come Petrus Apianus o Peter Bienewitz, nacque
a Lisnig, in Germania. Studiò matematica ed astronomia
a Lipsia e a Vienna, guadagnandosi ben presto la fama di ottimo
matematico. Pioniere della strumentazione astronomica e geografica,
fu compilatore ed editore di numerose mappe geografiche, alcune
delle quali pervenute fino a noi, e disegnatore di strumenti astronomici,
tra cui un sestante ed una sfera armillare che godettero di grande
fortuna durante tutto il Cinquecento. Fu autore, inoltre, di alcuni
testi di astronomia, geografia e corografia, destinati a diventare
dei classici della scienza cinquecentesca.
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BODE
Johann Elert
Nato ad Amburgo il 19 gennaio 1747, studiò l'astronomia da
autodidatta. Nel 1786, fu nominato astronomo reale e direttore dell'Osservatorio
Astronomico di Berlino. Bode produsse numerose opere di letteratura
scientifica, durante tutto l'arco della sua vita, e divenne membro
onorario di alcune delle più prestigiose accademie dell'Europa
del nord: Berlino, S. Pietroburgo, Stoccolma, Londra, Copenaghen
e Gottingen. Realizzò due importanti atlanti celesti, il
Vorstellung der Gestirne e la celebre Uranographia del 1801. Quest'ultimo,
in particolare, rappresenta uno spartiacque nella storia della cartografia
celeste: vi sono inserite tutte le costellazioni utilizzate dagli
astronomi nel secolo precedente, nonché altre inventate dall'autore;
sono inoltre indicate le posizioni di oltre 17.000 stelle e, per
la prima volta, 2.500 nebulose.
SHUMANN Johann Gottlob (incisore)
Dalle scarne notizie che è possibile rintracciare, l'autore
dell'antiporta nacque a Dresda nel 1761 e fu attivo sia nel campo
della pittura sia dell'incisione. Probabilmente, la "militanza"
nell'ambito della pittura tedesca degli anni a cavallo tra la fine
del Settecento ed i primi anni del secolo successivo (Shumann muore
a Dresda nel 1810) permise all'artista di emergere dalla confusa
moltitudine di incisori di mediocre qualità, che erano sovente
in ritardo rispetto alle correnti figurative dominanti, e di autori
di opere inesorabilmente contrassegnate da un freddo accademismo.
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BRAHE
Ticho
Il noto astronomo danese nacque a Knudstrup nel 1546. Studiò
a Copenaghen ed in Germania. Ricco di nascita, potè compiere
osservazioni a sue spese fino a che, per l'intervento di Guglielmo
IV di Hesse, Federico II re di Danimarca gli assegnò, nel
1576, l'isolotto di Huen e i mezzi per installarvi un osservatorio
astronomico, che prese il nome di Uraniemburg e che fu il primo
osservatorio astronomico moderno. Morì a Praga nel 1601.
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CLAVIO
Cristoforo
Nato a Bamberga nel 1537, Clavius entrò nell'ordine dei
Gesuiti a Roma, nel 1555, per poi portare a termine i suoi studi
all'Università di Coimbre (Portogallo). Autore di numerose
opere di matematica e di astronomia, cominciò ad insegnare
matematica presso il Collegio Romano nel 1565. Fu a Napoli dall'ottobre
del 1595 alla fine del 1596. Come astronomo, Clavius fu un sostenitore
del sistema tolemaico e, dunque, un forte oppositore di Copernico.
Nel suo In Sphaeram Ioannis de Sacrobosco commentarius, infatti,
egli accusò Copernico di aver elaborato una teoria fisicamente
assurda, attraverso la quale, colpa ben più grave, contraddiceva
alcuni passi delle Sacre Scritture. Importante fu l'amicizia del
gesuita tedesco con Galileo Galilei. La fitta corrispondenza fra
i due, secondo la ricostruzione cronologica degli studiosi, ebbe
inizio quando Galileo era ancora piuttosto giovane (23 anni circa)
e fu interrotta solo dalla morte di Clavio, avvenuta a Roma nel
1612. In un resoconto dell'aprile 1611 al cardinale Bellarmino
del Santo Ufficio, Clavius ed i suoi collaboratori salutarono
con entusiasmo le scoperte di Galileo, rese note nel Sidereus
Nuncius (1610), ma non ne condivisero la teoria relativa alla
mobilità della Terra. Una particolare menzione merita l'attività
del matematico nell'opera di revisione del Calendario Giuliano.
Papa Gregorio XIII riunì un gran numero di matematici,
astronomi e prelati, che decisero di comune accordo di adottare
il calendario proposto da Clavio, il cui calcolo era basato sulle
Tavolo Prussiane di Reinhold (C. Clavius, Romani Calendarii a
Gregorio XIII, 1603).
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FONTANA
Francesco
Scarse sono le notizie sulla sua vita. Nacque a Napoli tra il 1580
e il 1590 e conseguì la laurea in legge, presumibilmente
nel primo decennio del XVII secolo, come apprendiamo da Lorenzo
Crasso negli Elogii de gli huomini letterati (Venezia, 1666). Ben
presto, abbandonata la carriera forense, il Fontana si dedicò
allo studio delle scienze matematiche per seguire una sua precoce
inclinazione. Divenne noto come costruttore di lenti per telescopi
e per le sue osservazioni astronomiche. Nel luglio del 1656 morì
di peste a Napoli, insieme con tutta la sua numerosa famiglia.
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FOSCARINI
Paolo Antonio
P. A. Foscarini nacque a Montalto Uffugo (presso Cosenza) intorno
al 1565 ed entrò ben presto nell'Ordine dei Carmelitani.
Nel 1610 è registrata la sua presenza a Napoli come reggente
degli studi e professore di teologia. Priore del convento di Tropea,
a lui si deve la fondazione di alcuni conventi carmelitani in
Calabria. Pur essendo autore di numerose opere di devozione e
di astronomia, dei suoi manoscritti non si ha più traccia.
Della loro esistenza dà indicazione lo stesso Foscarini
nella Lettera sopra l'opinione de' Pittagorici. Muore a Montalto
Uffugo il 10 giugno 1616.
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GALLUCCI
Giovanni Paolo
Del Gallucci, noto per le sue numerose opere, si hanno ben poche
notizie biografiche. Nacque a Salò nel 1538. Il 20 maggio
del 1564 diede vita, con altri diciotto concittadini, all'Accademia
degli Unanimi. Dopo gli studi a Salò e a Padova, il Gallucci
si stabilì a Venezia che egli elogiò come il più
vivace centro della vita intellettuale del tempo e dove trascorse
il resto dei suoi anni, dedicandosi all'insegnamento privato di
giovani nobili, oltre che alla composizione e alla stampa delle
sue opere. Il 21 giugno 1593 fu uno dei nove fondatori della seconda
Accademia di Venezia, istituita con l'intento di proseguire l'attività
della prima Accademia Veneta o della Fama, che si era estinta
con la morte del suo animatore Francesco Badoer. Nota è
la sua intensa attività di traduttore. Oltre alle traduzioni
di opere altrui, nell'ultimo decennio del Cinquecento, il Gallucci
si dedicò alla stesura di opere proprie, privilegiando
gli interessi matematico-astronomici che l'avevano appassionato
fin dall'età giovanile e pubblicando una serie di testi
che descrivono il modo di costruire e di utilizzare strumenti
osservativi e vari tipi di orologi solari. Morì a Venezia
intorno al 1621.
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KIRCHER
Athanasio
Erudito tedesco (Geisa-Fulda 1602 - Roma 1680). Insegnò
filosofia, matematica e lingue orientali a Wüzburg, come
deduciamo anche dal frontespizio delle Primitiae: "é
Societate Iesu, Mathematum, et Orientalium linguarum Professore";
ma, le vicende della Guerra dei Trent'anni lo costrinsero a rifugiarsi
ad Avignone e, poi, a Vienna. Si trasferì a Roma per insegnare
matematica presso il Collegio Romano della Compagnia di Gesù
(1635). Fu studioso di numerosissime discipline dalla teologia
alla filosofia, dalla matematica alle scienze naturali, dall'astronomia
alla medicina, dalla musica alla glottologia. In particolare,
agli studi di ottica e di catottrica, portati avanti sulla scorta
di quanto affermato nel secolo precedente da Giovan Battista Della
Porta, ma soprattutto da Keplero e dal gesuita Christopher Scheiner,
padre Kircher dedicò alcune osservazioni confluite in numerosi
scritti, tra cui il celebre Ars Magna Lucis et Umbrae (Roma 1646)
dedicato a Ferdinando III d'Asburgo, sovrano appassionato di matematica,
alchimia e filosofia ermetica.
Raccolse a Roma un museo di antichità classiche, di mirabilia
ed artificialia provenienti da vari Paesi del mondo, conservato
presso Collegio Romano, con il nome di Museo Kircheriano, e distribuito
qualche decennio fa fra vari musei.
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NEWTON
Isaac
Nato a Woolsthorpe, Lincolnshire, nel 1642, condusse i primi studi
a Grantham. Nel 1661 fu immatricolato al Trinity College di Cambridge,
ove fu allievo del noto matematico I. Barrow. Nell'ottobre del
1669, passando il Barrow agli studi di teologia, Isaac Newton
ebbe la cattedra del suo maestro e la mantenne fino al 1695. Furono
questi gli anni più fecondi. Alla scoperta della scomposizione
della luce bianca, infatti, seguì la formulazione definitiva
della legge di Gravitazione universale.
Morì a Kensington il 20 marzo 1727.
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SACROBUSTO Giovanni
Chiamato anche John o Johannes Holifax, Holywalde, Sacroboscus,
Sacrobuschus, de Sacro Bosco o de Sacro Busto, nacque a Holywood,
nello Yorkshire (Inghilterra) sul finire del XII secolo. Scarse
sono le notizie sulla sua vita. Le biografie inglesi sostengono
che fu istruito a Oxford. Dopo gli studi, il Sacrobosco prese
gli ordini e diventò un canonico regolare dell'Ordine di
Sant'Agostino, presso il monastero di Holywood a Nithsoble. Nel
1220 circa fu a Parigi dove fu ammesso come membro dell'Università
il 5 giugno del 1221. Eletto professore di matematica, ottenne
ampia e durevole fama e fu tra i più insigni esponenti
dell'aritmetica e dell'algebra araba del XIII secolo. Morì
nel 1244 o nel 1256 (l'ambiguità relativa all'anno della
morte è stata generata dall'epitaffio scolpito sulla pietra
tombale, che conserva le sue spoglie) e fu sepolto nel convento
di St. Mathurin, a Parigi.
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CHALLE
Simon (disegnatore)
Parigi, 1719-1765
AVELINE
François Antoine (incisore)
Disegnatore ed incisore, nacque a Parigi nel 1718. Lavorò
prevalentemente per gli editori parigini. Alla morte di suo padre
Antoine, si trasferì a Londra, ove morì nel 1780
BOUCHER François (pittore)
Figlio di un artigiano, disegnatore di fregi per ricami, F. Boucher
nacque a Parigi nel 1703. Ancora bambino, cominciò ad istruirsi
nel disegno sotto la guida del padre, mostrando tale precocità
da divenire, in breve, allievo di Lemoyne. Passato a diciassette
anni nella bottega dell'incisore Cars, apprese rapidamente tale
tecnica, fino a diventare l'incisore delle opere di Watteau. Si
recò in Italia insieme a Carl Van Loo e soggiornò
per quattro anni a Roma, dove eseguì opere di soggetto storico
e mitologico. Dipinse prevalentemente scene familiari, nudi e quadri
idillici. Tra il 1744 e il 1744, detenne il titolo di decoratore
capo della Reale Accademia di Musica. Morì nella sua città
natale nel 1770.
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ZANETTI
Anton Maria (pittore, disegnatore e incisore)
Anton Maria Zanetti il giovane, detto anche Alessandro, nacque a
Venezia nel 1706. Cugino dell'omonimo scrittore, incisore, collezionista
ed editore, conosciuto anche come Girolamo (Venezia 1680-1757),
fu un personaggio di spicco del panorama culturale veneziano settecentesco.
Egli fu bibliotecario di San Marco, ma anche pittore dilettante,
disegnatore ed incisore, educatosi presso la bottega di Niccolò
Bambini (Venezia 1651-1736). Come il noto cugino, fu scrittore d'arte:
la sua opera dal titolo Della pittura veneziana e delle opere pubbliche
dei veneziani maestri, pubblicata nel 1771, lo qualificò
come uno dei più importanti critici dell'arte veneziana.
Notevole è soprattutto la raccolta delle Varie pitture a
fresco de' principali maestri veneziani ora per la prima volta con
le stampe pubblicate del 1760, in ventiquattro tavole da lui disegnate
nel 1755 e incise all'acquaforte e a bulino. Vi si ritrovano riproduzioni
da opere di Giorgione, Tiziano, Tintoretto, Veronese e Zelotti,
di notevole interesse documentario, come le copie degli affreschi
di Giorgione e Tiziano, già sulla facciata del Fondaco dei
Tedeschi, o di quelli del Veronese del palazzo Trevisan a Murano.
Infine, a lui si deve un'opera in cinque volumi sulla storia della
pittura veneziana, edita nel 1771. Morì nella sua città
natale nel 1775 o, forse, nel 1778.
MARATTA
Carlo (pittore)
Nacque ad Ancona nel 1625. Entrato giovanissimo nella bottega romana
di Andrea Sacchi, vi restò fino alla morte del maestro, avvenuta
nel 1661. L'adesione alla poetica sacchiana si traduce, soprattutto
nelle sue prime opere note, in un raffaellismo "rinforzato"
da un ricco impasto cromatico. Accolse anche alcune suggestioni
barocche, soprattutto dall'opera di Lanfranco. Fondamentale per
il Maratta fu il suo lungo sodalizio con Giovan Pietro Bellori.
Con la scomparsa di Pietro da Cortona, avvenuta nel 1669, il pittore
anconetano venne ritenuto il primo pittore di Roma e, in seguito
a quella del Bernini nel 1680, il caposcuola in assoluto. Morì
nella capitale papale nel 1713.
BAMBINI Niccolò (pittore)
Nato a Venezia nel 1651, fu allievo del Liberti e del Mazzoni. Iscritto
alla frangia dei pittori lagunari, dal 1687 al 1730, svolse un'intensa
attività dipingendo pale d'altare (San Zaccaria, Santo Stefano,
San Stae) e tele di soggetto storico, mitologico e allegorico per
Palazzo Ducale, palazzo Pesaro e palazzo Vendramin-Calergi. Soggiornò
a Roma con Carlo Maratta.
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