Tra la seconda metà del Cinquecento ed i primi anni del secolo successivo il libro di contenuto scientifico, mediante l'impiego del disegno e della stampa coniugati con la tecnica, sempre più raffinata, dell'incisione su rame, si adorna di magnifici frontespizi e di complesse rappresentazioni in antiporta. Essi, attraverso composizioni spesso gremite di simboli, emblemi e figurazioni allegoriche, non di rado di difficile decodificazione, testimoniano sia le ultime scoperte scientifiche sia la strumentazione innovativa, quest'ultima sempre più perfezionata, sempre più precisa, ma anche esteticamente bella.
Tale apparato iconografico costituisce una vistosa, "attraente" facciata per il prodotto tipografico, fungendo da efficace richiamo pubblicitario, ai fini di catturare l'attenzione del lettore e legarlo ad un orizzonte di attesa, invitandolo a proseguire con interesse l'intera lettura, e, al contempo, offre un'immediata descrizione ed una spiegazione del contenuto di carattere scientifico dell'opera. Frontespizi ed antiporte, dunque, rappresentano i principali elementi cui viene affidata l'attrattiva del libro anche di pertinenza scientifica, tradizionalmente caratterizzato dalla presenza di tabelle e rappresentazioni geometriche, privi di interesse artistico e scarsamente invitanti. Nondimeno, però, come si è già accennato, essi costituiscono anche la "summa" e la "memoria" del contenuto testuale globale dell'opera: la loro funzione di prologo e di introduzione figurata, quindi, si associa al concetto di sintesi e commento non verbale delle idee esposte nella trattazione.
Per questo motivo il testo figurativo di frontespizi ed antiporte non può essere considerato separato dalla parola scritta, dal contenuto verbale del testo rispetto al quale essi fungono da "degno" ingresso, assumendo di frequente, nella struttura compositiva, l'aspetto e la tipologia di portale o di arco trionfale che proietta il lettore nella sostanza concreta del libro. Tuttavia ci si potrebbe chiedere se la documentazione iconica, posta all'ingresso dell'oggetto-libro, sia solo parafrasi visiva, materiale di interesse bibliografico-editoriale, o debba suscitare la medesima riflessione e lo stesso meccanismo di decodificazione di norma riservato alla parola scritta. Se l'immagine scientifica, spesso ideata, scelta e voluta dallo scienziato-autore dell'opera, comunichi silenziosamente lo stesso complesso di nozioni e di informazioni espresso dal discorso verbale, o, in alcuni casi, intenda veicolare contenuti diversi, solo apparentemente paralleli rispetto al contenuto del testo. Tali interrogativi sono oggetto di un delicato ed attualissimo dibattito che coinvolge, in egual misura, storici della scienza e storici dell'arte.
Ai fini di una migliore comprensione della scelta metodologica che sottende il presente contributo è opportuno evidenziare il seguente dato: ad un'analisi puramente figurativa delle immagini che introducono l'antico libro stampato, sarà utile tenere ben presente la possibilità di cercare il significato di simboli, emblemi ed allegorie, spesso oscuri e misteriosi, anche nelle teorie e nelle problematiche filosofiche, scientifiche e religiose connesse o coeve, diffidando di ciò che l'immagine, di primo acchito, intende mostrare, ma piuttosto prestando attenzione a ciò che essa potrebbe realmente rappresentare.

Nel sito sono stati riportati i primi risultati di un più ampio lavoro di censimento, catalogazione e studio, tuttora in corso, del corredo illustrativo di opere scientifiche conservate presso il fondo antico della Biblioteca dell'Osservatorio Astronomico di Capodimonte. Sono stati analizzati, sia dal punto di vista iconografico sia da quello iconologico, alcuni frontespizi ed antiporte, nei quali si è tentato di rintracciare i rapporti che intercorrono fra le immagini ed il clima scientifico, religioso, culturale ed artistico-figurativo (miniatura, ma soprattutto pittura, scultura, architettura e teatro) cui tali illustrazioni si riferiscono, nell'intento di porre in evidenza non solo la consueta valenza ornamentale e quella ermeneutica, cioè descrittiva ed esplicativa del contenuto verbale dell'opera, ma anche la funzione allegorica delle immagini, volta a compendiare il testo o alcune delle sue parti per via iconologica e destinata a veicolare informazioni e contenuti, la cui diffusione era spesso minacciata dagli antichi organi di sorveglianza e di censura sulla stampa.
La galleria delle immagini proposte, infine, potrà offrire un valido percorso che tracci, per grandi linee, l'evoluzione del corredo illustrativo del libro antico e, nella fattispecie, del libro di carattere scientifico. Per tale motivo si è esclusa a priori l'adozione di un criterio selettivo meramente estetico o cronologico (frontespizi e antiporte realizzati in uno stesso secolo), e anche di un criterio tematico (frontespizi e antiporte figurati; calcografici o tipografici, etc.), preferendo piuttosto ricorrere ad immagini che possano assumere valore esemplare.

 
Ricerca e testi: Dott.ssa Imma Cecere
Progettazione ed elaborazione grafica: Dott.ssa Anna Auricchio
INAF - Osservatorio Astronomico di Capodimonte - Gennaio 2003
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