cliccare sull'immagine per ingrandirla

home

esposizione

scheda sintetica


ASTROLABIUM

Roma, 1593

C. Clavio

supporto cartaceo
oggetto: frontespizio
incisione silografica
22x16

L'Astrolabium del padre gesuita Cristophoro Clavio, pubblicato nella capitale papale nel 1593, presso la tipografia di Bartolomeo Grassi, si apre con l'immagine di un antico e sofisticato strumento circolare e piatto, recante una proiezione stereografica del globo e dell'emisfero terrestre (una sorta di sfera armillare piatta) chiamato astrolabio planisferico (da distinguere dall'astrolabio sferico). Esso si staglia al centro della pagina, tra la parte superiore del frontespizio - caratterizzata dalla presenza di notizie relative all'autore del testo (Clavii bambergensis) e dalla presenza del titolo del libro, il tutto realizzato con caratteri tipografici che fanno uso di lettere capitali di modulo grande o piccolo - e la parte inferiore, dove sono riconoscibili le note tipografiche (nome del tipografo, nome della tipografia, luogo e data di edizione del testo), la menzione del privilegio ("Cum privilegium") e la licenza di stampa ("Superiorum permissu"), ai quali è riservato l'uso del corsivo. Lo splendido strumento, il cui disegno è stato realizzato con grande fedeltà e con estrema perizia, funge dunque da elemento di equilibrio estetico tra il titolo e le note tipografiche; è corredato da un esile cartiglio che reca una scritta emblematica: "Sic luditur astris" (così si gioca con gli astri), che, prescindendo da qualsiasi intento didattico, evidenzia il carattere anche ludico dell'astrolabio e si riferisce evidentemente alla possibilità per l'uomo di "accedere" al mondo celeste attraverso la strumentazione astronomica. L'astrolabio rappresenta una marca tipografica allusiva, che traduce visivamente il titolo e, dunque, il contenuto dell'opera.