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esposizione

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DE SPHAERA MUNDI

Venezia, 1488

I. Sacrobusto

supporto cartaceo
oggetto: tavola silografica
incisione silografica
20x14

La tavola silografica, stampata sul verso della prima carta, secondo il principio di estetica grafica dell'apertura (opening), rappresenta una straordinaria anticipazione dell'antiporta secentesca. L'immagine è priva di leggenda (dedica, titolo, sottoscrizione) e di informazioni relative al contenuto del testo. Le notizie sull'edizione tipografica del libro, infatti, si ritrovano nel colophon (recto dell'ultima carta) dove, accanto alle informazioni circa l'anno e il luogo di stampa, il tipografo (che non si menziona affatto) aggiunge un carme in lode ad Urania (Musa dell'Astronomia).
L'incisione presenta un'iconografia che allude al contenuto del testo: l'allegoria dell'Astronomia, una giovane donna abbigliata secondo la moda rinascimentale e assisa in trono, stringe nella mano sinistra una sfera armillare; con la mano destra, invece, sembra protendere un antico astrolabio verso Urania. Quest'ultima, coperta appena da un drappo succinto e col capo coronato d'alloro, rivolge lo sguardo verso l'alto portandosi la mano sinistra agli occhi come per proteggerli dalla luce del sole. Sul capo dell'antica divinità una sorta di cartiglio reca la scritta: "URANIA MUSA CAELESTIS". A sinistra dell'Astronomia c'è Tolomeo, accompagnato dal cartiglio che ci permette di identificare senza errore la figura senile e barbuta (PTOLOMEUS PRINCEPS ASTRONOMORUM). Abbigliato come un mago orientale (magia e scienza costituivano ancora un intreccio non facilmente districabile), l'astronomo alessandrino tiene aperte sulle ginocchia le pagine di un libro su cui si intravedono alcune figure geometriche (probabilmente il suo Almagestum). Ai piedi dei tre personaggi si apre un'amena vegetazione popolata da piccoli animali (cervi, conigli e lucertole
In alto è rappresentata la volta celeste, trapuntata di piccole stelle simili ad asterischi, che si dispiega tra il Sole (il volto di un giovane putto che irradia luce intorno a sé) e la Luna (il volto di una donna che sembra rivolgere uno sguardo benigno alla Terra).
L'intera composizione, ancora concepita per determinare una fantasiosa decorazione in superficie, ricorda l'impaginazione della tavola centrale di un polittico quattrocentesco, cui si ispira palesemente anche dal punto di vista iconografico (si pensi soprattutto alle sacre conversazioni con Madonna in trono e Bambino tra i Santi).

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