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esposizione

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NOVAE COELESTIUM, TERRESTRIUMQUE RERUM OBSERVATIONES

Napoli, 1646

F. Fontana

supporto cartaceo
oggetto: frontespizio
incisione calcografica
21x14

Il portale, con timpano curvilineo spezzato, funge da "degno" ingresso all'opera di contenuto astronomico. Nella parte superiore due putti alati reggono uno stemma (con colomba e ramoscello d'ulivo) coronato da una croce poliloba e da un cappello cardinalizio; stemma e copricapo si riferiscono al dedicatario dell'opera, il cardinale Camillo Pamphili. I putti, inoltre, reggono un lungo cartiglio in cui sono incise, in lettere corsive, alcune parole desunte da un versetto dell'Antico Testamento (Quis enarrabit coelorum rationem, Iob. 38), e il verso 4 del Salmo 146 (Qui numerat multitudinem stellarum, et omnibus eis nomina vocat). Tra due colonne corinzie si dispiega un drappo, posto in sostituzione della tradizionale lapide, su cui sono stampati, in caratteri tondi e corsivi, il prolisso titolo e il nome dell'autore del testo. Nella parte inferiore si svolge l'ennesimo cartiglio su cui sono riportate le note tipografiche (luogo e data di edizione; nome dello stampatore; licenza di stampa).
All'interno del portale numerose figure femminili, alcune delle quali alate, sono disposte ad emiciclo intorno ad una fontana: le donne, accompagnate da alcuni attributi iconografici e da scritte stampate su fasce che ne cingono i fianchi e le spalle, sono personificazioni allegoriche di arti e scienze. Grazie alle indicazioni provenienti dalla composizione e all'uso della Iconologia di Cesare Ripa, è possibile riconoscere con certezza ogni allegoria. Da sinistra: la Geometria, reca con sé un triangolo e un compasso; la Matematica, una giovane donna alata regge con la mano sinistra un globo terrestre, su cui sono rappresentate le ore e i cerchi celesti, mentre con la mano destra impugna un compasso col quale descrive una circonferenza su una tavoletta retta da un fanciullo; la Cosmografia, i cui attributi iconografici non sono riconoscibili; la Poesia, coronata d'alloro e accompagnata da alcuni strumenti musicali; la Filosofia, posta al centro dell'ideale emiciclo, di spalle: essa indossa un vestito strappato in più punti e regge un libro; l'Architettura, tiene fra le mani strumenti per la misurazione (filo a piombo, squadra, asta graduata, etc.); l'Astrologia, una figura alata coronata di stelle, indossa una veste stellata e reca con sé un globo celeste e un libro aperto su cui sono rappresentati i simboli di alcuni pianeti; la Prospettiva, regge con la mano destra uno specchio da cui emerge un volto, con la sinistra un libro sul quale si intravede la scritta Ptolomoei.
Il Fontana, dunque, realizza un suo personalissimo "Parnaso" in cui figurano alcune delle arti del Quadrivium (Matematica, Geometria, Astronomia), una delle arti meccaniche (Architettura), una delle arti care ad Apollo (Poesia), a cui si accompagnano, dato il testo di carattere scientifico, la Prospettiva, ma soprattutto, la Cosmografia. L'asse prospettico, ma anche simbolico della composizione, è rappresentato dalla Filosofia, "madre di tutte le arti".


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